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A partire dal secolo scorso la successione generazionale non è più un processo di sostituzione "dello stesso con lo stesso" ma diventa un rimpiazzare "qualcosa con qualcosa d'altro": la distanza che separa i gruppi di età non è più una distanza meramente anagrafica ma una distanza culturale e politica. Gran parte del '900, che ha coltivato una vera e propria ideologia della giovinezza, è contrassegnata da movimenti politici giovanili e nuove forme di aggregazione sociale basate sull'età, che tentano di definire un nuovo spazio politico. Ma anche i valori politici più tradizionali si trovano di fronte al problema di essere legittimati e accettati dalle nuove generazioni perché a esse viene delegato il compito fondamentale di riprodurre e trasformare la società. La generazione insomma è vissuta come un attore politico capace di cambiamento. Ma cosa fa di una generazione un motore di innovazione? Qual è il legame di generazione? Il breve testo di Karl Mannheim, originariamente pubblicato in Germania nel 1928, è unanimemente riconosciuto come l'architrave per chiarire la natura del legame sociale che unisce gli individui in un insieme generazionale e la natura della sua specificità. Il testo da cui tutto è cominciato.